Ecoincentivi 2024

Tutte le novità per risparmiare sulla vostra prossima auto.

Sale l’attesa per i nuovi contributi destinati all’acquisto di auto elettriche, ibride e termiche (anche a metano o Gpl). Il decreto è nell’ultima fase ed entro questo mese gli incentivi dovrebbero essere operativi. Il bonus arriverà a un massimo di 13.750 euro per chi ha un Isee inferiore a 30mila euro

Nella tabella sottostante, sono riassunti i diversi contributi previsti per il 2024.

FAQ

Cosa sono gli ecoincentivi?

Gli ecoincentivi sono contributi fiscali che vengono riconosciuti a chi decide di acquistare un'auto nuova a basso impatto ambientale. L'ecobonus, dunque, mira alla riduzione della CO2 prodotta, in linea con la normativa europea sulle emissioni e con l'Agenda 2030, che prevede la riduzione delle emissioni globali di biossido di carbonio del 50% entro il 2030, fino a raggiungere quota zero emissioni nette entro il 2050.

Chi potrà usufruire degli ecoincentivi?

Il contributo è rivolto a persone fisiche o giuridiche che intendono acquistare, anche in leasing finanziario, veicoli a basso impatto ambientale mantenendo la proprietà per almeno 12 mesi.

Quali fasce di emissioni saranno previste?

Saranno previste 3 fasce di emissioni:  

  • 0-20 g/km di CO2 - Questo range tutte le auto elettriche, le auto a idrogeno e alcune ibride plug-in.  
  • 21-60 g/km di CO2 - In questa fascia rientrano le auto ibride plug-in. 
  • 61-135 g/km di CO2 - Le auto a benzina e diesel meno inquinanti e alcune bi-fuel a Gpl e a metano rientrano in questa categoria. 

Gli ecoincentivi saranno vincolati al valore del nuovo veicolo?

Da quanto emerge dalle prime fonte, sembra che anche per il 2024 sarà previsto un tetto massimo di spesa che non dovrà superare i 35.000€+IVA (elettrica, benzina, diesel, Gpl, metano, ibrida) o i 45.000€+IVA (ibrida plug-in)

Come capire che Euro è la macchina?

La classe ambientale si può verificare in due modi diversi

  1. Collegandosi al Portale dell’Automobilista, si sceglie il tipo di veicolo e si inserisce la targa  
  2. Dal libretto di circolazione, controllando sia il punto V.9 in fondo alla seconda pagina, sia la direttiva CEE sulla terza facciata. 

Per maggiori chiarimenti, consultate il sito  del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

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